Minnesota si ripete, ma che stagione farà?



Il draft è una scienza inesatta, ma Minnesota per il secondo anno consecutivo sembra aver fatto un ottimo primo round al draft.

L'anno scorso arrivarono Floyd, Rhodes e Patterson, cui quest'anno verrà data sicuramente più fiducia per testare pienamente il loro talento, in quest'ultimo draft Barr e Bridgewater, in pick che hanno sconvolto non poco le scelte successive.

La scelta di A.Barr LB
In ingresso al draft i Vikings erano i possessori del pick n°8 ed il 90% dei mock gli accreditavano A.Donald, non un loro need, ma giocatore di sicuro talento (andato ai Rams, autori di un ottimo draft), ma la dirigenza di Minnesota aveva ben chiari i loro progetti (al contrario di Tennessee n.d.r).
Ai Vikings serviva come prima cosa un LB da affiancare ai Greenway e quindi "annusando" l'andamento del draft non si sono tirati indietro quando Cleveland ha voluto risalire alla 8 dopo aver ceduto la 4 ai Bills per la loro 9.
In questo modo si sono create le due scelte che hanno turbato la seconda metà del primo round.
I Browns hanno preso Gilbert, per molti il miglior CB, mentre Minnesota è andata per Anthony Barr.

Questo ha fatto saltare i mock come la vittoria di Dayton al primo round del torneo NCAA contro Ohio State dato che entrambi erano stati valutati leggermente più in basso, con Tennessee pronta a scegliere (secondo quanto pensato da analisti e tifosi) quello dei due che sarebbe arrivato alla 11.

La scelta di Barr ha portato Minnesota a colmare il loro primo need ed inoltre ad avere un giocatore che ha anche le capacità di essere un DE, ruolo ricoperto al college.
La difesa sulle corse di Minnie ha perso Allen, andato a Chicago, con Barr ha trovato un giocatore diverso per versatilità, ma di sicura qualità!.

La scelta di T. Bridgewater QB
Dopo un pass-rusher il secondo need dei Vikings era il QB, Cassell e Ponder non hanno avuto una stagione sufficiente e con il parco ricevitori di Minnesota è come avere l'arma perfetta ma non riuscire a caricarla contro il nemico.
La scelta di un QB alla 8 avrebbe potuto essere una scelta, anche se nessuno lo avrebbe immaginato, mentre alla 40 sembrava troppo tardi.
Visto che Houston non aveva deciso di scegliere il suo starter con la prima assoluta (ed alla fine neanche in tutto il draft), i Vikings immaginavano che un QB sarebbe andato alla 33.

Come detto, la dirigenza di Minnesota aveva chiare le sue scelte e così, cedendo una 4° oltre alla 40, è rientrata nel primo round con il pick di Seattle per prendere quello che a febbraio era considerato il miglior QB della draft class: Teddy Bridgewater.

Di grande intelligenza sul campo, Teddy è stato uno dei tre Cardinals (molti per un college più basketball che football oriented) ad essere scelto al primo round, accostato a Houston prima delle combine è una delle vittime del crollo dei QB in questo draft.
Una volta scelto Bortles dai Jags e Manziel dai Browns era solo una questione di tempo per vedere chi avrebbe preso questo talento.
Per Teddy si aprono le porte di partente fin dalla week 1 ed i Vikings sperano di aver trovato lo starter per gli anni a venire.

Le altre scelte
Persa la 40, i Vikings hanno optato per due backup da sviluppare con le due scelte al terzo round prendendo Crichton e McKinnon che andranno a fare le riserve di A.Peterson e di Griffen e, se questo non confermerà le buone prove dello scorso anno, con qualche speranza di vedere il campo specie per il DE.

Alla loro quinta scelta i Vikings hanno preso una delle migliori guardie della classe (dopo Su'a-Filo andato a Houston): Yankey.
Caduto dopo Watt e Turner, il prodotto di Stanford potrà scalare non poche posizioni nelle gerarchie della squadra ed aiutare Bridgewater ad evitare le linee avversarie.

Infine Minnesota ha completato la depth con tre CB, un DT ed un altro LB che non sembrano avere molte possibilità di mettersi in luce la prossima stagione e che si giocheranno tutto per salvarsi dal taglio.

In conclusione, al contrario di tifosi ed analisti, Minnesota aveva le idee precise su chi scegliere e cosa investire per arrivare ai giocatori che loro consideravano meritevoli.
Le due scelte del primo round valgono un 8 visto anche quanto poco è stato ceduto per arrivare a quelle pick, dopo è arrivato poco o nulla, col solo Yankey che potrebbe essere considerano uno steal.
Per il resto si è cercato di completare il roster.

Il voto finale è un 7 pieno, sperando che dopo due buoni draft l'andamento dei Vikings migliori dopo una stagione da 5-10-1 e solo una apparizione ai playoff negli ultimi quattro anni.

Commenti

  1. Bell'analisi, perfettamente d'accordo. Sembra impossibile che sia le stessa società che aveva escogitato la mossa "Freeman" la scorsa stagione. Spreco di soldi e definitiva rovina di un QB che aveva già una credibilità parzialmente compromessa.

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